Apparato Cardiovascolare: Riassunto di Anatomia

Ambulatorio di Prevenzione Cardiovascolare

Si preferisce invece parlare di valori "ottimali" di colesterolo in rapporto al "rischio cardiovascolare globale" del singolo soggetto, cioè il rischio calcolato tenendo conto dell'insieme dei singoli fattori di rischio presenti. È indispensabile quindi disporre di tutti questi warfarin 2mg in linea cinque valori. Infatti una persona con valori di colesterolo totale e cattivo accettabilmente bassi potrebbe in realtà avere, in presenza di valori di colesterolo HDL (quello buono) particolarmente bassi, un elevato profilo di rischio cardiovascolare. “Non basta però l’indicazione di questo colesterolo cattivo per valutare il nostro reale rischio cardiovascolare” spiega Tramarin. Svariati sono i fattori influenzanti il rischio cardiovascolare residuo, oltre ai fattori noti ma non modificabili quali età, sesso e predisposizione genetica, sono da tenere in considerazione adiposità addominale, pressione arteriosa, insulino-resistenza e fumo. Oltre al monitoraggio della pressione e della frequenza cardiaca, registra l’elettrocardiogramma per rilevare un’eventuale fibrillazione atriale (AFib). “Secondo le più recenti evidenze scientifiche la mortalità per malattie cardiovascolari potrebbe essere dimezzata solo attraverso modeste riduzione dei rischi connessi all’alimentazione e alla sedentarietà. Sembra il solito mantra trito e ritrito, ma non è così: un’alimentazione sana, basata sulla dieta mediterranea ricca di carboidrati, frutta e verdura e povera di grassi di origine animale, il non fumare, e camminare a passo sostenuto 30 minuti al giorno possono salvarci la vita, non solo attraverso il loro contributo alla riduzione del colesterolo, ma anche attraverso la loro azione benefica sulla riduzione della l’ipertensione, sul miglior controllo di un eventuale diabete, e sul mantenimento di un buon peso forma.

Non è necessario fare sport o svolgere attività particolarmente faticose: è sufficiente camminare per 30 minuti al giorno e, se possibile, salire le scale a piedi. Questo significa fare davvero prevenzione delle malattie cardiovascolari”. In particolare si parlerà delle nuove tecniche e delle tecnologie innovative che hanno aperto orizzonti insperati nella diagnosi precoce e nella cura delle malattie cardiovascolari, le loro applicazioni e i benefici sui pazienti, partendo dall’esperienza quotidiana vissuta dai medici negli ambulatori e nelle sale operatorie ospedaliere. A questo proposito, si può obiettare che un aumento negli anni della prevalenza di ipertensione riferita potrebbe anche dipendere dal miglioramento della consapevolezza di essere portatori di questa condizione a rischio. Negli ultimi 9 mesi abbiamo erogato 64mila prestazioni nelle 5mila farmacie aderenti, di cui 14mila elettrocardiogrammi effettuati nell’ultimo trimestre: in 1.135 casi è risultato necessario l’intervento medico”. Il colesterolo che va tenuto sotto controllo è in realtà quello “cattivo” cioè quello che nelle nostre analisi del sangue viene definito LDL, e che è molto pericoloso perché è quello che tende ad accumularsi nei nostri vasi sanguigni.

“Le analisi del sangue devono contenere almeno cinque parametri, che permettono al nostro medico di valutare la nostra situazione, e sono, oltre alla glicemia che indica la presenza di diabete, il colesterolo totale (il cui valore, non “normale”, ma “desiderabile” è indicato come inferiore a 190 mg/dl), il colesterolo “buono” (HDL), considerato buono perché contribuisce a eliminare il colesterolo presente nelle arterie, quello cattivo cioè LDL, e i trigliceridi. In condizioni di digiuno (cioè quando si effettuano le analisi), il colesterolo presente nel sangue è per la maggior parte (60-75%) quello trasportato dalle LDL, per cui il dosaggio del colesterolo plasmatico totale è un indice, anche se molto approssimativo, del colesterolo LDL. In fase post-prandiale, nel sangue prevale invece il colesterolo trasportato dalle lipoproteine di origine intestinale (chilomicroni), che contengono ApoB48. Il colesterolo, come tutti i lipidi, non è solubile in acqua, per cui il suo trasporto nel sangue viene veicolato da proteine, chiamate apolipoproteine (APO). Al contrario, le HDL sono responsabili del "trasporto inverso" del colesterolo, cioè rimuovono il colesterolo in eccesso dai tessuti e lo trasportano al fegato.

Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi. È importante intervenire per tempo: prevenire significa correggere il proprio stile di vita quando si è ancora sani o comunque non si hanno disturbi evidenti. “Il concetto chiave di cui dobbiamo convincerci è che le malattie cardiovascolari si possono prevenire attraverso una dieta sana e uno stile di vita che comprenda un po’ di attività fisica eseguita con costanza”, conclude Tramarin. L’attività fisica contrasta l’accumulo di grassi a livello del fegato, favorisce il mantenimento di un peso corporeo ottimale e riduce il rischio di comparsa di complicanze cardiovascolari ovvero malattie del cuore e delle arterie. Una delle malattie più comuni dell’apparato circolatorio è l’arteriosclerosi, in cui i depositi adiposi, come il colesterolo ed altri materiali, ispessiscono le pareti delle arterie. Le HDL svolgono quindi una funzione protettiva sullo sviluppo delle malattie cardiovascolari. Le persone diabetiche sono esposte a un rischio di malattie cardio-vascolari da 2 a 3 volte superiore rispetto ai non diabetici (1). Il principale fattore responsabile di eventi cardiovascolari acuti come l’infarto e l’ictus è l’aterosclerosi che danneggia la parete delle arterie e le ostruisce in maniera significativa.

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